Uno dei provvedimenti inseriti nella Legge di Bilancio, che dovrà ora essere approvata dal Parlamento, è quello relativo alla conferma dell’ecobonus. Rispetto all’anno che sta per chiudersi, vengono però riviste al ribasso le detrazioni. Per le prime case si potrà recuperare fino al 50% dei costi sostenuti per lavori di efficientamento energetico. La percentuale scenderà al 36% per le altre abitazioni e per gli immobili non residenziali. Una riduzione ulteriore è prevista per il 2026 e il 2027, con la detrazione al 36% per le prime case, e al 30% per tutti gli altri edifici.
La lista di interventi che possono beneficiare dell’Ecobonus è lunga. Si va dalla sostituzione delle finestre all’installazione di schermature solari, fino alla realizzazione dei cappotti termici.
Le detrazioni potranno servire inoltre a sostituire gli impianti di climatizzazione invernale con quelli dotati di caldaie a condensazione o pompe di calore. Una misura, quest’ultima, che rischia però di entrare in contrasto con la direttiva case green voluta dall’Unione Europea, che prevede dal primo gennaio 2025 il divieto di incentivare le caldaie autonome a combustibili fossili. Possibili dunque delle variazioni del testo in corso d’opera.