Si trova a Cerrone, nei pressi di Gubbio, ed è l’impianto eolico collettivo più grande d’Italia, realizzato dalla cooperativa energetica ènostra. L’iniziativa è partita dalle istituzioni politiche locali, che hanno voluto rendere una piccola realtà un simbolo virtuoso di sostenibilità e cambiamento, per accelerare la transizione energetica.
La costruzione dell’impianto – riporta un comunicato – rientra nel progetto di ènostra per la produzione di energia pulita in maniera collettiva. Dal 2014 infatti la cooperativa si occupa della produzione di energia 100% rinnovabile a partire da progetti di partecipazione condivisa. La Regione Umbria, il Comune di Gubbio e le associazioni ambientaliste locali hanno sostenuto l’iniziativa, che ha visto la luce grazie alla collaborazione e ai finanziamenti di Banca Etica.
L’impianto eolico di Gubbio ha una potenza installata di 900 kW e produrrà annualmente 2 GWh di energia. Si stima che la quantità di emissioni evitate sarà di 878 tonnellate di CO2 all’anno. L’impianto si compone di una sola turbina ed è in grado di alimentare le utenze di 900 famiglie locali. Si trova a 11 chilometri di distanza dal centro storico, in una zona lontana dalle abitazioni e non visibile dalla piana di Gubbio. In questo modo non crea problemi di impatto visivo e si colloca fuori dalla fascia dei crinali. Il progetto infatti è partito solo dopo un’attenta analisi di impatto ambientale e acustico.
L’impianto è stato realizzato dalla collaborazione con la Sunergise di Perugia, che aveva già effettuato l’analisi anemometrica del sito per circa due anni. I lavori sono iniziati nell’agosto 2020 con la realizzazione della strada e si sono conclusi nel giugno 2021 con il montaggio della turbina, inaugurata poi ad ottobre.
Il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati ha dichiarato: “La prospettiva della comunità energetica è sicuramente un percorso che ci attira da un punto di vista istituzionale anche perché contempla uno scenario di condivisione tra istituzioni, cooperative, cittadini e associazioni che è forse l’elemento più rassicurante per i traguardi di carattere sostenibile che intendiamo proporci”.