Riguardo alla possibilità che il governo italiano sostenga la tassazione sulle attività relative all’energia nucleare da fissione e al gas naturale, riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota di Gianni Girotto (M5S), Presidente della commissione Industria e Commercio del Senato.
“Chiediamo al Governo di intraprendere quanto prima le opportune iniziative presso le istituzioni europee al fine di escludere le attività relative all’energia nucleare da fissione e al gas naturale da quelle che si possano definire sostenibili, ai sensi della regolamentazione sulla tassonomia verde europea. È quanto chiediamo nella mozione che mi vede come primo firmatario insieme a tutti i membri del Gruppo 5 Stelle al Senato. Una mozione che arriva dopo un botta e risposta scaturito a seguito dell’interrogazione parlamentare n. 3-02713 al Ministro della Transizione ecologica, alla quale il Ministro Cingolani ha risposto esprimendosi favorevolmente nei confronti della suddetta richiesta e dichiarandosi contrario a comprendere nucleare e gas tra le fonti sostenibili.”
“Nel testo dell’interrogazione, infatti, si ribadiva l’insostenibilità e l’inutilità di affidarsi a nucleare e gas nel percorso intrapreso verso la transizione energetica, e si chiedeva al Governo di prendere una posizione al riguardo, così come fatto da numerosi Stati membri. In quelle stessa risposta il Ministro Cingolani riferiva anche che la posizione del Governo sarebbe stata espressa nel mese di settembre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Attraverso questa mozione, si chiede al Governo di confermare la linea espressa dal MiTE. Oltre ai potenziali impatti che il gas comporta sul clima, a far riflettere dovrebbero essere anche le numerose difficoltà che ancora stiamo incontrando nello smantellamento delle centrali nucleari italiane inattive da 30 anni e nel trattamento del materiale radioattivo, difficoltà che continuerebbero a peggiorare in caso di realizzazione di nuovi reattori. Alla luce di tutto, dunque, ci aspettiamo che il Governo confermi le perplessità manifestate dal MiTE, per i cambiamenti del quadro strategico delineato dall’Europa che ne deriverebbero e per le conseguenze sul posizionamento relativo dei singoli Paesi, e agisca di conseguenza.”
“Si tratta di aspetti che non riguardano solo l’energia, ma molti altri interessi politici, sociali e di competitività. Il nostro sistema Paese è dotato di enti e strutture che hanno dimostrato la capacità di saper operare in modo funzionale a un reale processo di costruzione della transizione energetica. Penso all’ENEA, al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), a Ricerca Sistema Elettrico (RSE). Sono certo che il tema di questa mozione sarà condiviso anche da loro, che sono un supporto prezioso al quale possiamo affidarci. Per avere il più ampio sostegno possibile, nei prossimi giorni mi attiverò affinché questa mozione e il relativo impegno chiesto al Governo siano condivisi e supportati anche dai colleghi degli altri gruppi parlamentari al Senato“.