Esordio deludente per Tesla nell’indice della borsa statunitense Standard & Poor 500. La società di Elon Musk (nella foto) ha chiuso con un ribasso del 6,5% nella giornata del 21 dicembre, registrando un arresto dopo i successi dei mesi scorsi.
Solo da novembre, dalla notizia dell’ammissione all’interno del paniere di titoli di S&P, Tesla aveva osservato un aumento del 60% sul valore delle proprie azioni, mentre dall’inizio del 2020 ha avuto un rendimento del +700%. Risultati positivi che si erano confermati anche lo scorso venerdì, ultimo giorno prima dell’ingresso sullo S&P 500, con un balzo del 6%. Un crollo, quello subito il 21 dicembre, che può essere ricondotto a ragioni sia interne che esterne alla società più celebre di auto elettriche.
Come riportato da osservatori, alcune indiscrezioni riguardanti Apple avrebbero contribuito al calo di Tesla. Nei giorni scorsi, infatti, la Reuters ha riportato la notizia dello sviluppo da parte della “Mela” di una nuova tecnologia legata alle batterie elettriche per automobili.
Apple, riuscendo a ridurre il costo della batteria e, al tempo stesso, ad aumentare l’autonomia del veicolo, sarebbe pronta a lanciare il proprio modello entro il 2024, mettendo fine alla supremazia quasi incontrastata di Musk nel settore.
Infine, Tesla sembra aver risentito del calo che ha coinvolto l’intero Ftse Mib a causa delle notizie sulla variante inglese del coronavirus e il rischio di un peggioramento dei casi non solo nel Regno Unito, ma in tutto il mondo.