Entro due anni le energie rinnovabili rappresenteranno il 48% del totale delle fonti di approvvigionamento energetico, una quota che nel 2050 supererà l’85% e che favorirà il processo di elettrificazione dei consumi nell’industria (42%), trasporti (41%) e residenziale (53%). Sono alcuni dei risultati che emergono dallo studio “Electrify Italy – Un triangolo elettrico per la transizione energetica”, realizzato da Fondazione Enel, Politecnico di Torino e Massachusetts Institute of Technology (MIT). Studio – riporta una nota – realizzato “con l’obiettivo di valutare e quantificare i benefici ambientali, economici e sociali per il Paese derivanti dalla transizione energetica e dal processo di graduale elettrificazione dei consumi“.
Il documento è stato presentato nel corso del webinar “Il ruolo dell’energia elettrica nella transizione energetica: il caso di studio del Paese Italia e delle sfide europee”, a cui ha preso parte, tra gli altri, anche Michele Crisostomo, Presidente del Gruppo Enel e del Comitato Scientifico di Enel Foundation.
Il rapporto si basa appunto sul “triangolo dell’elettricità”, cioè il paradigma basato su generazione di energia da fonti rinnovabili, elettrificazione dei consumi finali e reti elettriche efficienti e digitalizzate, uno schema, si legge in una nota, “che consente di coniugare produzione di energia pulita e consumo efficiente, con conseguenti sensibili miglioramenti delle prestazioni non solo energetiche, ma anche ambientali, economiche e sociali“.
In base alle stime dello studio, le emissioni di CO2 sono destinate, infatti, a più che dimezzarsi nei prossimi 30 anni, con le più significative riduzioni previste già nei 20 anni a venire. Notevole anche l’impatto economico di tale transizione sulle finanze pubbliche e private: tra questi, la riduzione del 17% del costo delle bollette e della spesa sanitaria quantificabile in circa 692 miliardi di euro al 2050, “in virtù del miglioramento della qualità dell’aria e della riduzione dell’inquinamento atmosferico”.
“Lo studio elaborato insieme a due partner d’indiscusso prestigio scientifico come il Politecnico di Torino e il MIT – ha affermato Crisostomo – dimostra che la transizione energetica, mediante l’impulso alle rinnovabili, all’elettrificazione dei consumi e alla digitalizzazione delle reti, è la strada giusta, l’unica, da percorrere per consentire un effettivo miglioramento delle condizioni ambientali, economiche e sociali. Enel è stata tra le prime utility al mondo ad intuire le potenzialità del cambiamento verso un modello più sostenibile e a investire nel suo sviluppo. Un impegno che abbiamo confermato con il nuovo Piano strategico, nel quale abbiamo programmato investimenti per 190 miliardi di euro nei prossimi 10 anni per accelerare la transizione energetica e creare valore condiviso e sostenibile”.
“É convinzione comune – ha affermato Ettore Bompard, docente del Politecnico di Torino e coordinatore scientifico del progetto – che una transizione energetica sia ineludibile. Una commodity tradizionale come l’energia elettrica può giocare un nuovo, cruciale ruolo attraverso il cosiddetto triangolo elettrico (generazione da rinnovabile, trasporto e distribuzione, elettrificazione degli usi finali). Politecnico di Torino, Massachusetts Institute of Technology ed Enel Foundation hanno studiato insieme come questo possa essere declinato nella realtà italiana evidenziandone i benefici energetici, ambientali ed economici in uno scenario proiettato al 2050“.