La Shell ha annunciato l’acquisizione di Ubricity, la più capillare rete di ricarica del Regno Unito. La multinazionale rileva così una rete con 2.700 stazioni, un segnale che anche i big del petrolio intendono investire sulla transizione all’elettrico, come ipotizzato dalla stampa britannica e dagli addetti ai lavori.
Ubricity è stata fondata nel 2008, agli albori della mobilità elettrica, con l’obiettivo di fornire ricariche con energia pulita in qualsiasi luogo sia possibile parcheggiare un’auto. A Londra, per esempio, utilizza i lampioni dell’illuminazione stradale come colonnine. Oggi ha sedi nella capitale inglese e a Berlino e gestisce oltre 2.700 punti di ricarica su strada.
“Questa acquisizione segna l’espansione di Shell nel mercato in rapida crescita della ricarica per veicoli elettrici. E fornirà competenze critiche, aiutandoci a scalare la nostra offerta complessiva”, ha spiegato la compagnia in una nota. Il prezzo concordato per l’acquisto non è stato divulgato. Gli azionisti di Ubricity sono Heinz Dürr, EarlyBird, EDF Deutschland, IBB, next47 e Honda.
Shell, spesso nel mirino degli ambientalisti, punta a diventare un’azienda energetica a zero emissioni entro il 2050.