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Rapporto IRENA 2021, le fonti rinnovabili di energia pilastro della transizione energetica

ll 16 luglio, il Centro studi di economia e tecnica dell’energia Giorgio Levi Cases dell’università di Padova, diretto da Alberto Bertucco, ha ospitato la presentazione del rapporto 2021The World Energy Transition Outlook pubblicato da IRENA (International Renewable Energy Agency), l’agenzia internazionale per le rinnovabili, associazione intergovernativa e piattaforma di cooperazione internazionale che conta 164 membri, compresa l’Unione Europea.

Secondo l’analisi di IRENA, riportata sul sito dell’ateneo di Padova, l’elettrificazione tramite rinnovabili e l’efficientamento energetico saranno i due pilastri fondamentali della transizione energetica in atto, e serviranno a ridurre a zero entro il 2050 gli oltre 36 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (36 Gt CO2 eq) che ogni anno il settore energetico immette in atmosfera.

C’è ormai consenso diffuso attorno al fatto che una transizione energetica imperniata sulle rinnovabili e su tecnologie innovative sia il solo modo per darci una concreta possibilità di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2050.” – ha dichiarato il direttore generale di IRENA, Francesco La Camera. – “La transizione energetica guiderà la trasformazione economica, è una sfida che può intimorire, ma reca con sé anche opportunità senza precedenti che possono rivitalizzare le economie e portare le persone fuori dalla povertà. Il rapporto individua la cornice politico-legislativa e le strutture finanziare necessarie a rendere la transizione energetica giusta e inclusiva. Abbiamo le conoscenze, abbiamo gli strumenti e dobbiamo agire subito”.

La generazione dell’elettricità – specifica il report di IRENA – dovrà espandersi di almeno 3 volte rispetto ai valori attuali, arrivando al 2050 a produrre il 90% di elettricità da fonti rinnovabili. I prossimi 10 anni saranno decisivi per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati dagli accordi di Parigi. Qualsiasi ritardo ci porterebbe sulla strada di un ulteriore aumento delle temperature globali con profonde e irreversibili conseguenze economiche e umanitarie.

Il rapporto IRENA stima che da qui al 2050 saranno necessari 131.000 miliardi di dollari per trasformare le nostre economie, 4.400 miliardi ogni anno a livello globale, l’equivalente di circa il 5% del PIL mondiale del 2019, che serviranno ad aumentare l’efficientamento per ridurre i consumi di energia, installare nuovi impianti per le energie rinnovabili (fotovoltaico e eolico su tutti), aumentare i consumi finali di elettricità (generata da fonti rinnovabili), investire sulle reti intelligenti (smart grids), introdurre gradualmente l’idrogeno nel paniere energetico.

Sono necessari – specifica IRENA – grandi investimenti, che serviranno però a prevenire costi che in futuro diventerebbero insostenibili. Oltre a stimolare l’occupazione: entro il 2050 sarebbero 122 milioni i posti di lavoro che si verrebbero a creare, più che raddoppiando quelli attuali del settore energetico (58 milioni). Quelli legati alle rinnovabili arriverebbero a più di un terzo del totale (43 milioni).

 

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