Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in una intervista al “Messaggero” ha spiegato che “l’Italia deve aumentare la potenza installata di energia rinnovabile altrimenti sarà impossibile raggiungere sia i target di riduzione delle emissioni fissati a livello internazionale che l’autonomia energetica. Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli ostacoli a livello locale all’installazione di tali impianti. La grande sfida oggi è far coesistere esigenze che non possono essere contrapposte: la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, e gli obiettivi ambientali, climatici e di indipendenza energetica del Paese”.
“Abbiamo intenzione di attuare rapidamente – continua il ministro – la direttiva Ue sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili partendo proprio dalla definizione dei criteri per l’individuazione da parte delle Regioni delle aree idonee all’installazione degli impianti. Il lavoro tecnico si è completato e il confronto si è svolto; adesso si tratta di tirare delle conclusioni sul piano politico, in modo che gli enti territoriali possano a loro volta procedere. Intendiamo garantire un quadro autorizzativo omogeneo e rapido che consenta lo sviluppo dei progetti in un arco temporale ben definito, convergendo verso la decarbonizzazione in condizioni di sicurezza”.
Pichetto osserva inoltre che “le rinnovabili si incentivano da sole se sono convenienti economicamente. Noi dobbiamo promuovere la produzione sia sul fronte industriale dei grandi impianti che su quello privato e di comunità. C’è l’incentivazione ‘storica’ che avviene attraverso il sistema delle aste. Con il nuovo decreto incentivi sulle energie rinnovabili, consentiremo aiuti complessivamente per creare oltre 4500 megawatt di impianti, favorendo fonti e tecnologie non pienamente mature o con alti costi di esercizio quali ad esempio gli impianti di biometano”.
Il maggiore limite allo sviluppo delle rinnovabili sono stati “i colli di bottiglia burocratici che hanno rallentato fortemente gli iter autorizzativi, scoraggiando gli imprenditori. Nella farraginosità delle procedure si sono innescate poi le resistenze territoriali e istituzionali. L’effetto complessivo è stato paralizzante. Noi – rileva infine il ministro – siamo intervenuti per velocizzare i lavori delle Commissioni che esprimono i pareri sugli impatti ambientali, anche attraverso un rafforzamento delle strutture: il risultato è stato un deciso aumento della produttività di questi organismi indipendenti, che sono andati ben oltre la soglia auspicata di pareri favorevoli, approvando nel 2022 oltre 7 gigawatt di potenza rinnovabile”.
L’obiettivo – conclude Pichetto – “è raggiungere i 12 gigawatt di nuove installazioni annue, che rappresentano il target necessario per la decarbonizzazione e per raggiungere l’autonomia energetica”.