L’Unione europea vuole introdurre un principio secondo il quale i responsabili dovranno contribuire a proprie spese alla rimozione dei microinquinanti dalle acque di scarico urbane.
Ma il controllo dell’Unione non vuole essere solo interno: la proposta prevede che entro dicembre 2025, la Commissione esamini le differenze nell’uso dei pesticidi su prodotti importati rispetto a quelli europei, proponendo misure per garantire standard equivalenti o vietare esportazioni non conformi.
La Commissione propone invece che le nuove regole si applichino ai centri da 1.000 abitanti dal 2031 e l’Europarlamento ad agglomerati da 750 abitanti dal 2032.
Il trattamento di terzo livello, utile per tutelare le acque dall’eutrofizzazione, il processo degenerativo provocato da un eccessivo utilizzo di fertilizzanti, dovrebbe partire dal 2045 e solo per grandi centri urbani che superano le 150.000 abitanti. L’intenzione è estendere gli obblighi di rimozione ai comuni più piccoli dove già è presente un uso eccessivo di fertilizzanti, fosforo e azoto su tutti.
La novità più impattante sotto il profilo metodologico riguarda il trattamento cosiddetto di quarto livello, ovvero quello dedicato alle sostanze microinquinanti. Il risarcimento del danno in questo caso è proporzionato al numero di persone coinvolte e sarà quindi maggiormente oneroso per le grandi aziende. La proposta delle Commissione è che questo step diventi operativo per i centri urbani con oltre 250.000 abitanti dal 2045.