A luglio le immatricolazioni di auto elettriche (100% elettriche e Hybrid Plug-in) hanno registrato una crescita del 208,22% arrivando a quota 11.401 unità vendute. Lo ha reso noto Motus-E, l’associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica.
Nel mese scorso sono state vendute nel dettaglio 5.086 auto elettriche a batteria (Bev) e 6.315 ibride plug-in (Phev). La quota di mercato delle auto ricaricabili supera così la soglia del 10,32%: le auto elettriche a batteria raggiungono la quota del 4,6%, mentre le ibride plug-in la quota del 5,7%.
Dati che, paradossalmente, rappresentano per Motus-E anche motivo di preoccupazione: “Se si consulta il sito dell’ecobonus del MiSE – sottolinea in una nota l’associazione- si vede il residuo di 40 milioni al 2 agosto; è chiaro quindi, come denunciamo da mesi, che i fondi si esauriranno ben prima della fine di settembre, considerando una media di spesa settimanale poco superiore ai 10 milioni di euro“.
A tale riguardo è significativo il passaggio di un recente intervento di Francesco Naso, Segretario Generale di Motus-E, per il sito di Quattroruote. In esso viene esplicata la problematica in modo molto chiaro. “Per quanto riguarda gli scenari – scrive Naso – noi di Motus-E, con le aziende leader del settore associate, abbiamo preso come riferimento il Pniec (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), nel quale si pianifica di raggiungere 4 milioni di veicoli elettrici puri e 2 milioni di ibridi plug-in nel 2030: un contributo fondamentale per ridurre del 40% le emissioni del settore trasporti. L’obiettivo prefissato nel piano stilato nel 2019 è sfidante: in Italia, partendo oggi da una quota del 4% di BEV dovremmo raggiungere, nel 2030, il 50% delle immatricolazioni totali. Attualmente, l’ente presieduto da Cingolani sta rivedendo questo programma con nuovi obiettivi che prevedono una riduzione di CO2 del 55% entro il 2030, ed è plausibile che il contributo dei veicoli elettrici a batteria sia destinato ad aumentare.”