Ottime notizie da Strasburgo: il cosiddetto Green Deal, il piano di investimenti della Commissione Europea per la tutela dell’ambiente, è stato approvato. Lo ha annunciato ieri durante la plenaria del Parlamento Ue il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis (nella foto) : “Vogliamo raggiungere emissioni zero entro il 2050. Non possiamo fallire. Il piano per gli investimenti sostenibili adottato oggi dalla Commissione europea” punta a “mobilitare almeno mille miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni” e invia un chiaro segnale a tutti: “quando si fanno investimenti occorre pensare verde“.
L’Unione europea prevede di dedicare un quarto del proprio bilancio alla lotta ai cambiamenti climatici e ha istituito un programma per spostare 1000 miliardi di euro in investimenti per rendere l’economia più rispettosa dell’ambiente nei prossimi 10 anni. Cento miliardi che potranno andare a tutti i Paesi, non solo a quelli chiamati a maggiori sforzi per uscire dal carbone.
Il fondo è progettato per convincere i Paesi dipendenti dal carbone come la Polonia ad abbracciare il Green Deal, aiutandoli a superare i costi finanziari e sociali necessari ad allontanarsi dai combustibili fossili. “Vogliamo consentire alle regioni carbonifere di abbracciare senza esitazione il Green Deal europeo“, ha affermato un alto funzionario della Commissione. “I lavoratori che perdono il lavoro dovrebbero essere aiutati per la riqualificazione. Ci sarà supporto per nuove infrastrutture, assistenza per la ricerca di lavoro, investimenti in nuove attività produttive. E anche le regioni in cui cesseranno le attività esistenti dovranno essere rigenerate” ha aggiunto.
Il piano includerà un meccanismo progettato per aiutare le regioni più colpite dalla transizione verso industrie più “pulite”, sebbene tutti gli Stati membri dell’Ue avranno diritto a sussidi.
“Per l’Italia si parlerà di centinaia di milioni“, ha precisato il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, invitando comunque a non concentrarsi sulle singole poste per i Paesi ma sulle potenzialità “di questa sfida che cambierà nei prossimi dieci anni il modo di consumare, di abitare e il modo di alimentarsi se davvero vogliamo arrivare all’obiettivo della neutralità climatica“. Gli ambiti in cui si dovrà intervenire sono molti: dai mezzi di trasporto, ai sistemi di generazione di energia, dall’efficienza energetica degli edifici, alle crisi industriali.