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Legambiente chiede al Governo procedure semplificate per le rinnovabili

Semplificare le procedure di autorizzazione per gli impianti da fonti rinnovabili di piccola taglia, introdurre nuove linee guida per accelerare i progetti di grandi dimensioni in tutte le Regioni e recepire la direttiva europea sulle comunità energetiche. Queste alcune delle proposte-priorità sulle energie rinnovabili che Legambiente, nel corso degli Stati generali dell’economia, ha chiesto al Governo di inserire nel recovery plan per uscire dalla crisi economica e sociale del Covid-19. Puntare sulle rinnovabili è fondamentale, come dimostra il Rapporto Comunità Rinnovabili presentato da Legambiente lo scorso 18 giugno.

Secondo il Rapporto, in Italia la crescita dell’energia pulita continua ad essere troppo lenta, con una media di installazioni all’anno dal 2015 ad oggi di appena 459 MW di solare e 390 di eolico, e “a ritmi inadeguati rispetto a quanto la Penisola potrebbe e dovrebbe fare per rispettare gli impegni nella lotta ai cambiamenti climatici“.

Tuttavia, nel Rapporto emergono anche numeri positivi; nel 2019 la produzione da rinnovabili è stata pari a 114 di TWh a fronte di una domanda elettrica nazionale di 326 TWh. Il contributo delle fonti pulite rispetto ai consumi elettrici è passato dal 15 al 36% e in quelli complessivi dal 7 al 19%. La crescita maggiore è avvenuta nel solare fotovoltaico e nell’eolico, che nel 2019 hanno soddisfatto rispettivamente il 7,6% e il 6,2% dei consumi elettrici nazionali (secondo i dati di Terna).

Secondo Legambiente i prossimi dieci anni saranno cruciali per raggiungere almeno 80-100 TWh di produzione rinnovabile al 2030, mentre in parallelo si dovranno ridurre i consumi attraverso l’efficienza, per arrivare a costruire un sistema che possa progressivamente fare a meno delle fonti fossili. L’associazione chiede, in particolare, una semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti da fonti rinnovabili di piccola taglia e l’introduzione di nuove linee guida per accelerare i progetti di grandi dimensioni in tutte le Regioni. Inoltre, sottolinea la necessità di reperire la direttiva europea sulle comunità energetiche e sbloccare i progetti fino a 200 kW con l’introduzione di un fondo per l’accesso al credito a tassi agevolati.

E ancora: promuovere progetti di agrivoltaico, attraverso regole per l’integrazione del fotovoltaico in agricoltura e incentivi per gli agricoltori nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC).

Infine, per punti, Legambiente chiede attraverso il Rapporto anche:

  • l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili;
  • la revisione della tassazione energetica sulla base delle emissioni;
  • l’accelerazione sugli investimenti nei sistemi di accumulo sia sulla rete di trasmissione che di distribuzione;
  • l’elettrificazione delle città per trasporti e riscaldamento/raffrescamento degli edifici.

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