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Inquinamento, Coordinamento Free: “Responsabili le fossili, non le biomasse”

Dopo le proteste degli ambientalisti e delle associazioni del settore, anche il Coordinamento Free si unisce alla richiesta di non colpevolizzare le biomasse per l’inquinamento delle città.

Per l’associazione che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica il principale responsabile per l’innalzamento del livello di polveri sottili è il traffico. O per meglio dire, come riporta un comunicato di Coordinamento Free, la sua gestione: mancato potenziamento della mobilità collettiva, assenza di uno sviluppo organico di sistemi di ricarica elettrica e incertezze normative sulla micromobilità hanno prodotto un aumento esponenziale della mobilità privata a propulsione fossile che a Roma, una delle città in crisi, è responsabile per il 60% delle polveri sottili.

«Per alcuni media però la responsabilità è di altri, – afferma G.B Zorzoli presidente del Coordinamento Free – ed ecco che il colpevole sarebbe il riscaldamento a biomassa. Ossia la legna. Si tratta di un’incongruenza assoluta. Il legno nelle sue varie forme d’utilizzo se utilizzato in bruciatori moderni e innovativi ha un’emissione di polveri molto ridotta e la qualità fa la differenza“.

Oltre a ciò, secondo l’Associazione Italiana Energie Agroforestali (Aiel), il contesto generale nel quale si accusano le stufe a legna è descritto in maniera errata. Per prima cosa – fanno notare da Aiel – non c’è stato alcun aumento dei consumi residenziali di legna e pellet, anzi negli ultimi anni in Veneto il consumo di legna è calato di 260mila tonnellate, mentre sempre le stufe a legna sono aumentate dell’1% e in Lombardia sono rimaste stabili.

Per utilizzare generatori a biomasse con un basso impatto – conclude il comunicato di Coordinamento Free – si deve utilizzare sempre legna di buona qualità – ossia con un basso livello di umidità che ottimizza al combustione – che è certificata, anche se solo in apparenza più costosa.

 

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