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Dalla Svezia la batteria protonica che non danneggia l’ambiente

I ricercatori dell’Università di Uppsala (Svezia) hanno sviluppato una nuova batteria protonica organica che può essere caricata in pochi secondi. Il team è riuscito in un’impresa unica: creare una batteria che utilizzasse protoni come portatori di carica, usando elementi comunemente presenti in natura. Lo riporta la rivista scientifica Angewandte Chemie (pubblicazione della  German Chemical Society).

La batteria può sopportare una temperatura di meno 24°C, non danneggia l’ambiente e richiede pochi secondi per la ricarica. La maggior parte delle batterie ricaricabili, come quelle a ioni di litio, sono realizzate con metalli che devono essere estratti e raffinati; processo che può creare molti danni all’ambiente.

Per creare la loro batteria protonica organica – riporta l’articolo di Angewandte Chemie  – i ricercatori hanno impiegato chinoni come materiale attivo. Vale a dire molecole organiche, coinvolte nel trasporto di elettroni nei processi di fotosintesi vegetale e batterica. La caratteristica dei chinoni che i ricercatori hanno utilizzato è la loro capacità di assorbire o emettere ioni idrogeno, che ovviamente contengono solo protoni, durante la carica e la scarica.

Oltre all’elemento naturale, la batteria protonica organica è anche veloce da caricare. I test hanno mostrato che l’unità raggiunge la piena capacità in soli 100 secondi. E non solo: è in grado di resistere a 500 cicli di carica/scarica mantenendo la maggior parte della sua capacità e può funzionare anche a temperature molto basse.

 

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