“L’emendamento al decreto legge sulle crisi aziendali, che prevede la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste), approvato ieri in Commissione al Senato, è un primo importante passo per il settore del riciclo e per l’economia circolare poiché consente il recupero di una parte importante di materia e nello stesso tempo evita la necessità di conferire rifiuti in discarica o negli inceneritori”. È quanto afferma Edo Ronchi, presidente del CEN, Circular Economy Network, la rete di imprese ed organizzazioni di impresa che promuove lo sviluppo dell’economia circolare nel nostro Paese.
Per il CEN, la norma pone fine ad una situazione che aveva messo in grave difficoltà il settore del riciclo, ostacolando il raggiungimento degli obiettivi indicati dalle direttive europee sull’economia circolare. La sentenza di Stato dello scorso anno e le norme successivamente introdotte dalla legge “sblocca cantieri”, avevano, infatti, bloccato nuove attività di riciclo e autorizzazioni in scadenza, impedendo alle Regioni di autorizzare gli impianti. Ora l’emendamento approvato chiarisce che, come prescrive la direttiva Ue, le Regioni possano rilasciare autorizzazioni “caso per caso” sulla base di ben definiti criteri. Il punto è che i materiali riciclabili sono in continua evoluzione: nessuno 20 anni fa, ad esempio, avrebbe potuto immaginare che i pannolini usati potessero diventare materia prima per altre attività perché la tecnologia non lo permetteva. Saranno le Regioni a valutare caso per caso, azienda per azienda, se quello che si sta facendo è compatibile con le norme europee, se è corretto dal punto di vista ambientale e se naturalmente si tratti di una vera e propria azione di riciclo e recupero.
Ma – secondo il Circular Economy Network – c’è ancora molta strada da percorrere: sono meno convincenti le norme sui controlli. L’emendamento aggiunge a quelli esistenti ulteriori controlli a campione sulla conformità delle modalità gestionali e operative degli impianti di riciclo, attraverso un meccanismo farraginoso e molto complesso. I controlli ambientali sono naturalmente necessari, ma qui siamo di fronte ad un sistema che si aggiunge a quello ordinario, di difficile attuazione e di dubbia efficacia, che rischia di complicare le attività di riciclo e di produrre incertezze sulle autorizzazioni rilasciate.