Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Northwestern University (pubblicato online sulla rivista “GeoHealth”), ha rilevato che se gli Electric Vehicles (EV) sostituissero il 25 per cento delle auto con motore a combustione attualmente in circolazione, gli Stati Uniti risparmierebbero circa 17 miliardi di dollari all’anno evitando i danni causati dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento atmosferico. Sostituendo, invece, il 75 per cento delle auto a combustione interna con veicoli elettrici e aumentando la produzione di energia rinnovabile, il risparmio potrebbe raggiungere i 70 miliardi di dollari all’anno.
“L’elettrificazione dei veicoli negli Stati Uniti potrebbe prevenire da centinaia a migliaia di morti premature ogni anno riducendo le emissioni di carbonio di centinaia di milioni di tonnellate“, ha dichiarato il ricercatore Daniel Peters, a commento dello studio. “Da un punto di vista ingegneristico e tecnologico, le persone sviluppano soluzioni per il cambiamento climatico da anni“, ha aggiunto Daniel Horton della Northwestern, autore senior della ricerca. “Ma dobbiamo valutare rigorosamente queste soluzioni. Questo studio si è concentrato sui veicoli elettrici e sulla produzione di energia e ha scoperto che l’adozione di veicoli elettrici non solo riduce i gas serra, ma salva vite umane“.
Per condurre il lavoro di ricerca, Horton, Peters e il loro team hanno esaminato la flotta di veicoli e i dati sulle emissioni statunitensi del 2014. Se il 25 per cento dei conducenti statunitensi avesse adottato, nel 2014, veicoli elettrici e l’energia necessaria per caricare le batterie fosse stata fornita dall’infrastruttura di produzione di energia in essere allo stesso 2014, ben 250 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica (CO2) sarebbero state risparmiate in quell’anno. Sebbene l’impatto delle emissioni di carbonio sul clima sia ben documentato, i motori a combustione producono anche altri inquinanti nocivi, come il particolato e i precursori dell’ozono troposferico. Tali inquinanti possono innescare una serie di problemi di salute, tra cui asma, enfisema, bronchite cronica e infine morte prematura.
Dopo aver lasciato i tubi di scappamento e le ciminiere, gli inquinanti interagiscono con il loro ambiente, mutandone profondamente gli elementi. “Un buon esempio sono ossidi di azoto (NOx), un gruppo di sostanze chimiche prodotte dalla combustione di combustibili fossili“, ha spiegato Peters. “Gli stessi NOx sono dannosi per la salute, ma quando sono esposti alla luce solare e ai composti organici volatili nell’atmosfera, si possono formare anche ozono e particolato”.
Per tenere conto di queste interazioni, i ricercatori hanno utilizzato un modello chimico-climatico sviluppato presso il Geophysical Fluid Dynamics Laboratory, Usa.