L’Argentina è uno dei paesi col maggior potenziale nel settore dell’energia eolica offshore, sia a livello regionale, che globale. Secondo l’ultimo report diffuso dalla Banca mondiale, il potenziale tecnico di questa tecnologia è, su scala planetaria, di 15,6 terawatt, 10 dei quali prodotti da turbine galleggianti, e i restanti 5,6 da macchinari fissi.
Il report indica che l’Argentina, dal canto suo, avrebbe la possibilità di sviluppare 1.870 gigawatt (1,87 tera) di energia eolica offshore, 1.312 da turbine galleggianti, e 558 da fisse. Vale a dire, quasi un quinto del fabbisogno totale nazionale. Un potenziale davvero interessante – riporta una nota di accompagnamento al report – per un settore dalle prospettive sociali, economiche e ambientali che potrebbero rivelarsi cruciali per qualsiasi Stato al mondo. Lo stesso documento della Banca mondiale sottolinea la progressiva, crescente importanza di una simile fonte rinnovabile, fin dall’installazione del primo impianto offshore, in Danimarca, nel 1991.
Nelle proiezioni dell’Agenzia internazionale dell’energia, d’altro canto, si prevede che l’industria dell’eolico in alto mare crescerà del 1.500 per cento nei prossimi due decenni. Per intendersi, dagli attuali 29 gigawatt di capacità produttiva (l’80 per cento della quale installata in Europa) si dovrebbe giungere ad un settore da oltre mille miliardi di dollari.