Gli Stati membri Ue hanno concordato i cinque bacini marittimi in cui verrà stimolato lo sviluppo dell’energia offshore, al fine di centrare l’obiettivo di circa 340 GW al 2050 previsto dalla Strategia Ue per le rinnovabili offshore del 2020.
Ma mentre la Strategia indicava un target intermedio di 60 GW al 2030, i 27 hanno deciso di raddoppiare l’ambizione e raggiungere circa 110 GW di capacità da queste fonti (in primis eolico) a fine decennio.
L’accordo, spiega la Commissione in una nota, si basa sugli strumenti di cooperazione regionale introdotti dal nuovo regolamento Ten-E, che prevede una pianificazione coordinata e integrata di lungo-termine delle reti offshore e onshore. L’Italia è parte di entrambi i bacini mediterranei.
Gli Stati Ue metteranno a punto adesso una metodologia comune per un’espansione delle reti offshore efficiente dal punto di vista economico e ambientale. Una volta concordata la metodologia, Entso-E – dopo aver consultato i Tso, i regolatori e la Commissione – proporrà piani strategici integrati di sviluppo delle reti offshore.
Gli Stati membri, come detto, hanno anche approvato i cinque bacini marittimi Ue prefigurati nel regolamento Ten-E: Nsog (Mare del Nord, Mare d’Irlanda, Mare Celtico, Manica e acque confinanti); Bemip (Mar Baltico e acque confinanti); Atlantic (acque oceaniche dell’Atlantico settentrionale); South & West (Mar Mediterraneo incluso Golfo di Cadice e acque confinanti); South & East (Mar Mediterraneo, Mar Nero e acque confinanti).
In questa prima fase, sottolinea la nota, i Paesi Ue stanno definendo sulla base dei Pniec e con il sostegno della Commissione la capacità Fer da distribuire in ciascun bacino marittimo al 2050, con fasi intermedie nel 2030 e 2040.
Gli accordi non vincolanti per ciascun bacino saranno siglati a breve. Per il momento è stata dunque concordata solo la traiettoria di crescita della capacità complessiva, che andrà da 109 a 112 GW entro il 2030, da 215 a 248 GW entro il 2040 e da 281 a 354 GW entro il 2050.
Il regolamento Ten-E prevede comunque aggiornamenti periodici degli obiettivi, il primo nel 2024 e successivamente ogni due anni.
Le Fer offshore includono l’eolico ma anche energia oceanica e altre tecnologie emergenti, come il fotovoltaico galleggiante.
Da ricordare che lo scorso settembre la Commissione ed Entso-E hanno pubblicato un documento di orientamento sulle fonti rinnovabili offshore.
E’ intanto da registrare che l’autorità britannica The Crown Estate ha firmato sempre oggi, nell’ambito della “Offshore wind leasing round 4”, gli accordi per sei progetti eolici al largo delle coste inglesi, che entreranno in funzione entro il 2030 con una capacità complessiva di circa 8 GW.
Cinque progetti hanno una capacità di 1.500 MW ciascuno: Dogger Bank South West e South East di Rwe Renewables, Outer Dowsing di TotalEnergies e Corio, Mona e Morgan di EnBW e BP. Un sesto progetto da 480 MW, Morecambe, è sviluppato da Cobra e Flotation Energy.