Il piano taglia-debito da oltre 21 miliardi di euro, avviato da Enel a colpi di cessioni, inizia a dare i suoi frutti, come riporta un comunicato della società. Dai numeri del preconsuntivo 2022, alla voce indebitamento emerge un calo di circa 10 miliardi di euro dai 69,7 miliardi di euro dei primi 9 mesi. Il dato di fine 2022 è infatti di 60,1 miliardi di euro, che rappresenta comunque un aumento del 16% sul 2021.
Decisamente robusta la crescita dei ricavi a 140,5 miliardi di euro, ben il 64% in più rispetto al 2021. L’aumento è chiaramente dovuto al contesto dei prezzi, ma anche ai maggiori volumi di energia e alle quantità crescenti vendute soprattutto in Italia e Spagna. Benefici sono arrivati anche dai tassi di cambio. I ricavi includono anche i proventi delle cessioni delle attività di trasmissione in Cile, pari a 1,1 miliardi di euro, della partecipazione detenuta in Ufinet e in Gridspertise e di alcune società a Mooney Group. L’ebitda ordinario ammonta a 19,7 miliardi di euro (+2,6% anno su anno), superiore alla guidance comunicata ai mercati finanziari pari a 19-19,6 miliardi di euro. I numeri definitivi del 2022 verranno diffusi il 16 marzo.
«I risultati preliminari del 2022 dimostrano la resilienza del Gruppo Enel, grazie alla robustezza del proprio modello di business integrato e nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico», è il commento dell’ad Francesco Starace, «Abbiamo tutelato, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas. Inoltre, grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati», ha proseguito il top manager, l’indebitamento finanziario netto di gruppo si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria. Questo ci permetterà di continuare ad implementare i nostri investimenti nella generazione rinnovabile e nelle reti per supportare la transizione verso fonti di energia sempre più sostenibili e favorire l’indipendenza energetica nei Paesi in cui operiamo».