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Enel: investimenti a 5,9 miliardi di euro nel primo semestre 2022, in aumento del 22,4%

Enel chiude il primo semestre un con utile in leggero calo e con una robusta crescita degli investimenti. Il risultato netto ordinario si è attestato a 2.109 milioni di euro, rispetto ai 2.299 milioni di euro del primo semestre del 2021 (-8,3%), mentre il risultato netto del Gruppo si è portato a 1.693 milioni di euro, rispetto ai 1.778 milioni di euro del primo semestre del 2021 (-4,8%).

Il primo semestre del 2022 è stato caratterizzato da un contesto geopolitico, energetico ed economico avverso che tuttavia non ha avuto conseguenze sull’esecuzione del nostro Piano Strategico presentato a novembre 2021“, ha commentato Francesco Starace, CEO del Gruppo Enel, annunciando la conferma della guidance per il 2022 e della politica dei dividendi.

Gli investimenti pari a 5.889 milioni di euro, risultano in aumento del 22,4% rispetto ai 4.813 milioni di euro nel primo semestre del 2021, concentrati su Enel Green Power e Infrastrutture e Reti e Mercati Finali. “Nel periodo, abbiamo incrementato gli investimenti in fonti rinnovabili e reti di distribuzione” afferma Starace.

Le difficoltà di approvvigionamento energetico e i rincari dei prezzi dell’energia – si legge nella nota che accompagna i conti del semestre – hanno spinto le autorità europee “a proseguire nell’adozione di politiche di contenimento dei prezzi dell’elettricità” che si sono rivelate “penalizzanti per le società operanti nel settore della generazione e vendita di elettricità“, ma Enel ha “beneficiato nel primo semestre 2022 della sua diversificazione geografica, combinata con un modello di business integrato lungo la catena del valore“.

Durante la conference call sui risultati, il manager ha aggiunto che “a meno di un accordo sul gas, ci si aspetta che i prezzi resteranno in tensione per due anni”. A proposito del price cap sul gas, Starace ha affermato che “sarebbe un errore” ed ha escluso che sia “nei radar”, anche se c’è la probabilità che altri Paesi come la Spagna fisseranno un tetto e “questo porterà a una proliferazione di cap che sarebbe difficile da capire e gestire“.

Nel semestre, i ricavi pari a a 67.258 milioni di euro segnano un forte aumento dell’85,3% rispetto ai 36.2911 milioni di euro nel primo semestre del 2021, beneficiando del buon andamento di tutti i settori di business, delle maggiori quantità di energia elettrica e gas vendute e dei prezzi medi crescenti e per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte. La variazione risente inoltre dei proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet.

L’EBITDA ordinario si porta a 8.298 milioni di euro, in crescita dell’1,6% rispetto agli 8.4362 milioni di euro nel primo semestre del 2021. L’EBIT si attesta a 3.902 milioni di euro, in calo del 12,3% rispetto ai 4.4472 milioni di euro nel primo semestre del 2021per effetto dei maggiori ammortamenti, degli adeguamenti di valore e delle svalutazioni dei crediti.

L’indebitamento finanziario netto è pari a 62.238 milioni di euro risulta in aumento rispetto ai 51.952 milioni di euro a fine 2021 (+19,8%), principalmente riconducibile agli investimenti del periodo ed all’acquisizione di ERG Hydro. “La posizione finanziaria del Gruppo rimane solida“, conferma Starace,

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