ANIE Rinnovabili esprime serie preoccupazioni per le recenti novità normative introdotte e le iniziative regionali, come quelle della Sardegna, che minano lo sviluppo e la crescita economica dell’intera filiera del fotovoltaico, i cui effetti rischiano di minacciare la competitività dell’industria manifatturiera. Il DL Agricoltura e il DM Aree idonee, oltre a vietare l’installazione a terra degli impianti sulla maggioranza del suolo agricolo, limiteranno l’applicazione della strategia per la decarbonizzazione, ma soprattutto l’opportunità di ridurre il costo dell’energia.
I dati del primo semestre 2024 evidenziano che il prezzo dell’energia in Italia è superiore del 38% rispetto alla Germania, del 99% rispetto alla Francia e ben del 139% nel confronto con la Spagna, Paesi in cui l’apporto delle FER nel mix energetico, ad eccezione della Francia, è molto più alto rispetto a quello del gas; nel 2023 in Germania e Spagna le rinnovabili hanno prodotto rispettivamente il 56% ed il 50% dell’energia elettrica, mentre il gas appena il 12% ed il 17%; di contro in Italia il 44% da rinnovabili ed il 51% da gas.
Il DL Agricoltura e il DM Aree Idonee introducono aree di rischio normativo che amplificheranno in modo sostanziale l’incertezza del settore. La discrezionalità delle Regioni nell’applicazione dei criteri per le aree idonee comporterà la nascita di contenziosi legali e il rallentamento dei processi decisionali, rendendoli poco chiari e minandone la trasparenza.
Le Regioni, inoltre, potranno azzerare tali aree qualora venissero applicate le fasce di rispetto dei 7 km stabiliti dal codice del paesaggio. L’esempio della Regione Sardegna, che con la Legge Regionale n. 5 del 3 luglio 2024 ha sospeso gli iter autorizzativi e la costruzione di impianti già avviati, è indicativo della situazione che potrebbe verificarsi. Per questo, ANIE Rinnovabili auspica da parte del Consiglio dei Ministri l’impugnazione di tale legge.
Il comparto delle energie rinnovabili è una risorsa strategica per garantire la sicurezza energetica e sostenere lo sviluppo economico del Paese, come dimostra il contributo dei 10,7 miliardi di euro di Euro al mercato interno nel 2023, con un incremento del 33% rispetto al 2022. Per mantenere questa traiettoria positiva e affrontare le sfide del mercato energetico globale, è essenziale un mix energetico che assicuri prezzi competitivi per le imprese e le famiglie italiane, e favorisca l’innovazione tecnologica.
“Alla luce di queste criticità – spiega Andrea Cristini Presidente Anie Rinnovabili – auspichiamo un intervento urgente per risolvere queste incoerenze normative e sostenere la filiera italiana delle rinnovabili, strategica per la sicurezza energetica del Paese e per il raggiungimento degli obiettivi europei già recepiti nel PNIEC e nel Net Zero Industry Act. Chiediamo pertanto – conclude Cristini – nel miglior spirito collaborativo, l’apertura di un dialogo costruttivo non solo con il MASE, ma anche con il MASAF, MIC e MIMIT, in quanto ministeri competenti chiamati a collaborare per trovare soluzioni condivise che possano garantire un futuro energetico sostenibile e competitivo per l’Italia”.