Una batteria al metallo liquido creata dalla società Ambri, spinoff del Massachusetts Institute of Technology (MIT), sarà operativa già dal prossimo anno in un impianto da 300 kWh ad Aurora, in Colorado, si legge in un comunicato stampa.
Con l’impegno dei Paesi a costruire capacità di energia rinnovabile sotto forma di energia solare ed eolica – specifica la nota- aumenta la necessità di sistemi di accumulo di energia a lungo termine in grado di supportare la rete nei periodi di intermittenza.
A questo scopo sono state introdotte soluzioni basate su batterie agli ioni di litio, ma i costi di stoccaggio dell’energia sono elevati, pari a 405 dollari per ogni kWh. Se si vuole che il passaggio alle energie rinnovabili si concretizzi – ricorda Ambri – questi costi devono scendere fino a 20 dollari per kWH, come affermato dai ricercatori del MIT in un documento del 2019.
Più di dieci anni fa, Donald Sadoway, professore emerito del MIT, aveva iniziato a lavorare per ridurre questi costi. Il risultato è una batteria a metallo liquido più vicina alla commercializzazione e alla diffusione. Richiede un minor numero di componenti, offrendo così il potenziale per una sostanziale riduzione dei costi.
Il progetto del metallo liquido consiste in tre strati separati di liquido che si sovrappongono l’uno sull’altro a causa delle differenze di densità. Il più denso è l’antimonio fuso, che funge da catodo, mentre il più leggero è il calcio, che funziona come anodo. A fare da ponte tra i due è una soluzione salina di cloruro di calcio, che funge da elettrolita.