Sviluppare innovativi materiali compositi in fibra di basalto e resina per il settore automobilistico, che siano riciclabili, leggeri e a basso costo. È l’obiettivo del nuovo progetto di ricerca “Cradle-to-Cradle Composites”, finanziato con oltre 1,3 milioni di euro dal consorzio europeo per le materie prime Eit Raw e coordinato dall’Enea in partnership con il Centro Ricerche Fiat.
Enea si occuperà di testare le proprietà meccaniche dei nuovi materiali e di verificare le loro prestazioni anche in presenza di un invecchiamento accelerato. “Attualmente uno dei materiali compositi più diffuso è quello in fibra di carbonio e resina epossidica che viene utilizzato per la produzione dei cofani di automobili di lusso” – ha spiegato all’Adnkronos il ricercatore Enea, Claudio Mingazzini, responsabile del progetto – “Ma dal loro riciclo non è possibile recuperare materiale utile per produrre di nuovo quegli stessi componenti. Grazie a questo progetto sostituiremo la fibra di carbonio con una derivata dal basalto, perché è riciclabile e mantiene costanti nel tempo le sue qualità. In questo modo – continua il ricercatore – dimostreremo come sia possibile riprocessare la fibra di rinforzo, che rappresenta il 60% della massa del cofano, per produrre di nuovo il componente originario”.
Il progetto vedrà la partecipazione anche del consorzio spagnolo di ricerca e sviluppo materiali per i trasporti Gaiker, di Am Composites, dell’Università di Bordeaux e delle aziende GS4C e R*Concept. Materiali a parte, il team internazionale lavorerà sui processi per rendere il riciclo dei componenti auto più economico, efficace, semplice e sostenibile per l’ambiente, fornendo ai produttori di autovetture una tecnologia matura entro il 2022.
“Il principale dimostratore di progetto – ha concluso Mingazzini – sarà la realizzazione di un cofano in composito totalmente riciclabile per un modello di automobile già in produzione, ossia una Fiat 500 Abarth. Ma il business plan di progetto prende in considerazione un potenziale volume di produzione di 100mila veicoli all’anno da riciclare secondo il modello cradle-to-cradle, vale a dire dalla culla alla culla, ovvero un processo a rifuto-zero che ricicla il materiale per la sua funzione originaria”.