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Auto elettrica, servono 6,8 milioni di punti di ricarica entro il 2030

6,8 milioni punti di ricarica per la mobilità elettrica entro il 2030. Questa la stima realizzata dalla società di consulenza McKinsey per le colonnine di rifornimento dei veicoli elettrici per centrare l’obiettivo di riduzione emissioni del 55% entro la fine del decennio.

Secondo la ricerca commissionata dall’Acea, l’Associazione Costruttori Europei di Automobili, questo significherebbe installare in media 14mila punti di ricarica alla settimana, ovvero più di sette volte gli attuali 2mila.

«La transizione verso emissioni zero è una lunga corsa»,ha dichiarato in un comunicato Oliver Zipse, Presidente di Acea e Ceo del gruppo Bmw. «La sfida chiave ora è convincere tutti gli Stati membri ad accelerare la distribuzione dell’infrastruttura richiesta. Abbiamo assolutamente bisogno di una conclusione ambiziosa della proposta AFIR, sia in termini di tempistica che di obiettivi che fissa per ciascun Paese dell’UE».

Per realizzare tutte queste colonnine, di cui una parte importante a ricarica veloce ovvero da 50kW e più, inclusi gli ultimi modelli da 350kW serviranno cica 8 miliardi di euro. Oltre i soldi messi a disposizione attraverso il NextGen Eu, il piano europeo da 806 miliardi di Euro, una quota importante sarà investita dalle aziende private.

Una delle aziende leader sarà Enel X Way, nuovo brand del gruppo Enel, lanciato nel 2022 che ad oggi ha installato 15mila punti di ricarica in tutta Italia, ma che grazie agli accordi di interoperabilità ha in tutto il mondo accesso a 319mila punti di ricarica. Le nuove colonnine ultra fast (350kW) consentiranno di ricaricare completamente i veicoli elettrici in circa 20 minuti.

Dove collocare i punti di ricarica infine? Indubbiamente nelle stazioni di rifornimento autostradali, nei parcheggi a lunga permanenza, supermercati e shopping center, oltre che nei centri di logistica e nelle stazioni di interscambio.

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