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Anev: “Europa e Italia indietro su eolico, imprese soffrono”

L’Europa e l’Italia non stanno installando eolico a sufficienza per raggiungere i propri target climatici ed energetici. Lo afferma l’Associazione nazionale energia del vento (Anev), che raggruppa imprese del settore, aggiungendo che secondo la Statistica annuale 2021 di WindEurope (l’omologa associazione europea), la Ue a 27 ha realizzato solo 11 Gw di nuovi impianti eolici nel 2021 (di cui l’81% onshore) e installerà 18 Gw all’anno tra il 2022 e il 2026, ma per raggiungere i target europei al 2030 di 40% di energia rinnovabile si dovranno installare almeno 30 Gw annuali.

In una lettera alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, WindEurope sottolinea “lo stato di difficoltà dell’industria eolica” riferisce l’Anev.

Nel complesso l’Europa ha installato 17,4 Gw di nuovi impianti eolici nel 2021, portando il totale della capacità installata a 236 Gw. I Paesi che hanno realizzato la maggior quota di potenza eolica nell’ultimo anno sono Regno Unito, Svezia, Germania, Turchia e Paesi Bassi, riferisce l’Anev. Tre quarti del nuovo installato tra il 2022 e il 2026 sarà onshore e secondo le previsioni la Germania installerà la maggior parte di nuova capacità da qui a cinque anni, seguita da Regno Unito, Francia, Spagna e Svezia.

Definendo “basse” le quote di gigawatt installate e previste nei prossimi anni, il Ceo di WindEurope, Giles Deal rileva che così viene “messo in pericolo il Green Deal e si sta danneggiando il settore eolico europeo“. “Anche in Italia i dati sono sconfortanti, – ha aggiunto Simone Togni, presidente dell’Anev – infatti a fronte di oltre 1,5 Gw all’anno necessari per raggiungere gli obiettivi nazionali, si installa meno di un terzo della potenza necessaria“.

Il problema a livello europeo, sottolinea l’Anev, non è nelle ambizioni governative, ma nelle procedure autorizzative lunghe e complesse.

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