Centrare l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 in Europa entro il 2050 è possibile. A sostenerlo è un report presentato da SolarPower Europe e dall’ateneo finlandese LUT University (“100% Renewable Europe: How to make Europe’s energy system climate neutral before 2050”). Secondo l’analisi, l’elemento chiave risiederebbe nel puntare sul 100% di energia da fonti rinnovabili. Una scelta che si rivelerebbe più conveniente, rispetto agli attuali obiettivi UE, non soltanto in termini ambientali, ma anche economici.
Il report – riporta una nota di commento – delinea tre diversi percorsi di crescita delle fonti rinnovabili, con quello medio (definito Moderate Scenario) caratterizzato dal fatto che fotovoltaico, eolico e le altre raggiungano quota 100% della fornitura elettrica entro il 2050. Oltre a tagliare di netto le emissioni di CO2 per il settore energia, tale percorso porterebbe anche a un costo per unità di energia inferiore rispetto a quello ottenibile attraverso traguardi meno ambiziosi (Laggard Scenario, 62% di rinnovabili entro il 2050).
Lo scenario più ambizioso vede il raggiungimento di quota 100% energie rinnovabili entro il 2040 (“Leadership Scenario”) attraverso il quale si otterrebbero, oltre alla carbon neutrality, anche forti riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in generale.
Ha dichiarato a riguardo Aristotelis Chantavas, presidente SolarPower Europe: “Un sistema basato al 100% sulle energie rinnovabili permette all’UE di raggiungere la neutralità al carbonio prima del 2050, soddisfacendo l’ambizioso traguardo dell’Accordo di Parigi di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi Celsius, e senza ricorrere allo stoccaggio del carbonio. Questo Leadership Scenario innescherà anche il più netto declino delle emissioni di gas a effetto serra, che si azzereranno nel 2040. Mette in luce inoltre il ruolo di guida dell’elettrificazione nel raggiungere un sistema composto al 100% da energie rinnovabili, il che genererebbe un guadagno significativo di efficienza del sistema e integrazioni settoriali facilitate“.
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