HomeCambiamenti climaticiNuovo studio: il ritiro dei ghiacciai può creare nuovi ecosistemi

Nuovo studio: il ritiro dei ghiacciai può creare nuovi ecosistemi

I cambiamenti climatici causati dall’attività umana in uno scenario ad alte emissioni potrebbero dimezzare l’area coperta dai ghiacciai – non contando le calotte glaciali dell’Antartide e della Groenlandia – entro la fine del secolo. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato dalla rivista Nature sulla base del lavoro di un team del centro francese Re’serves Naturelles Nationales de Haute-Savoie.

Questo ritiro potrebbe creare nuovi ecosistemi che coprirebbero un’area compresa tra le dimensioni del Nepal e della Finlandia entro il 2100.

Jean-Baptiste Bosson e il suo team hanno utilizzato un modello predittivo della evoluzione globale dei ghiacciai per esaminare la possibile evoluzione nel ventunesimo secolo di 650.000 chilometri quadrati di ghiacciai situati al di fuori delle calotte glaciali dell’Antartide e della Groenlandia.

Questa modellazione prevede che la deglaciazione avverrà a un ritmo simile indipendentemente dallo scenario climatico fino al 2040, dopodichè le stime divergono a seconda della gravità del rilascio di emissioni. In uno scenario ad alte emissioni – in cui le emissioni globali di gas serra triplicheranno entro il 2075 – circa la meta’ dell’area glaciale del 2020 potrebbe andare persa entro il 2100. Tuttavia – specifica il testo di Nature “questo fenomeno potrebbe essere frenato da uno scenario a basse emissioni in cui l’azzeramento netto è raggiunto da 2050 – che ridurrebbe tale perdita a circa il 22 per cento. Si prevede che la deglaciazione esporrà un’area di terra compresa all’incirca tra le dimensioni del Nepal (149.000  55.000 km2) e della Finlandia (339.000  99.000 km2) entro la fine del secolo, e gli habitat che ne risulteranno saranno per il 78 per cento terrestri, per il 14 per cento marini e per l’8 per cento di acqua dolce. Queste aree potrebbero fornire rifugio a specie adattate al freddo, spinte li’ dall’innalzamento delle temperature nei loro luoghi di origine“.

 

Gli autori sostengono che, oltre a limitare la deglaciazione, le risorse e l’attenzione del mondo dovrebbero essere dedicate anche alla protezione di questi ecosistemi di recente formazione per garantire il loro futuro.

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