Si profila un nuovo caso, questa volta finanziario, nei rapporti tra Cina e Stati Uniti. Quotata a Wall Street, Xpeng, nota come la “Tesla cinese”, ha ottenuto il via libera dell’Autorità di Borsa di Hong Kong per l’Ipo da 2 miliardi di dollari, come riporta Il Sole 24 Ore.
Con mossa insolita – fa notare il quotidiano finanziario – Xpeng ha scelto il dual listing, quindi Wall Street dovrà autorizzare a sua volta lo sbarco di Xpeng sui listini dell’ex colonia britannica. Il timing non sembra ottimale, con le relazioni tra gli Stati Uniti e la Cina sempre turbolente.
La mossa – secondo Il Sole 24 Ore – è di quelle azzardate in una fase di complicate relazioni bilaterali tra Cina e Stati Uniti: infatti l’ok di Hong Kong non basterà, bisognerà che anche gli Usa diano il via libera. Hong Kong, infatti, è un mercato secondario rispetto alla quotazione negli Usa, ma in questo caso Xpeng chiede di essere quotata in contemporanea su entrambe le piazze.
Se così fosse, se tutto andasse per il meglio, Xpeng sarà soggetta a entrambe le regole di Borsa, cinesi e americane. Alibaba& co. e JD.com quotate a Wall Street hanno chiesto di sbarcare a Hong Kong in quanto mercato secondario. Xpeng invece ha alzato il tiro imboccando la strada del dual listing, ragion per cui avrà bisogno anche dell’ok americano.