La Commissione europea ha autorizzato il piano italiano di incentivi da 1,7 miliardi di euro complessivi per l’agrivoltaico, la tecnologia che permette di utilizzare un terreno sia per produrre energia fotovoltaica che per la produzione agricola.
Il progetto presentato dall’Italia, che sfrutta anche i fondi per Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, prevede la realizzazione di impianti agrivoltaici per una capacità complessiva di 1,04 gigawatt e una produzione annua stimata in almeno 1.300 gigawattora.
Ora il governo può predisporre le prime gare per l’assegnazione dei fondi attraverso aste trasparenti in cui il parametro per competere è il prezzo più basso per la cessione dell’elettricità prodotta. Per com’è costruito il sistema di incentivi, attraverso contratti per differenza risarcirà i titolari nel caso che il prezzo dell’elettricità sia inferiore alla tariffa con cui hanno vinto la gara, ma ci sarà anche un meccanismo di “recupero” che terrà conto delle fasi in cui il prezzo dell’elettricità è più alto.
«Questo schema da 1,7 miliardi di euro, parzialmente finanziato dal Recovery and Resilience Facility, consente all’Italia di sostenere un uso più efficiente del territorio combinando l’agricoltura con la produzione di energia rinnovabile. Contribuirà a rendere più verde il settore agricolo e alla transizione verso la neutralità climatica, in linea con gli obiettivi del Green Deal dell’Ue» ha commentato Didier Reynders, commissario europeo alla Giustizia che ora ha l’interim della Concorrenza, dal momento che il commissario Margrethe Vestager è in congedo non pagato dal 5 settembre in attesa di capire se otterrà la carica di prossimo presidente della Banca europea degli investimenti.