Torna la classifica Legambiente delle peggiori linee ferroviarie, che punta a evidenziare le situazioni da cui si dovrebbe partire per rilanciare l’offerta di trasporto pubblico su ferro, con benefici in termini di meno inquinamento e meno congestione del traffico nelle città. Secondo il report Pendolaria su alcune di queste linee non si vedono miglioramenti, in altre la situazione continua a peggiorare e sempre più persone abbandonano i treni perché sempre più affollati, vecchi e inaffidabili.
“Il nostro Paese ha bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in metro e in treno, se vuole migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’Accordo di Parigi. Al Ministro Salvini chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere”, si sottolinea nel report.
Nonostante dei timidi miglioramenti- specifica l’Associazione – in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro, con pesanti ripercussioni sul Sud Italia, sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate. Dall’altra parte, il trasporto pendolare risente ancora degli effetti della pandemia: seppur cresciuto, il numero dei pendolari non raggiunge ancora i livelli del periodo pre-pandemico.