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Riduzione gas serra, depositata presso la Cassazione proposta d’iniziativa popolare

Il 14 febbraio mattina è stata depositata dai firmatari, presso la Cancelleria della Cassazione, la Proposta di Legge di iniziativa popolare (PdL): “ALMENO IL 55%”, intesa a far assumere al Governo italiano l’obiettivo del 55% di riduzione dei gas serra entro il 2030, come proposto dalla presidentessa della Commissione UE Ursula von der Leyen e recentemente approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo.

La PdL verrà inoltrata nei prossimi per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, che aprirà formalmente la campagna per la raccolta delle firme. Il primo firmatario Massimo Scalia – dirigente degli Ecologisti Democratici e del Movimento Ecologista – sottolinea in una nota diffusa: “La raccolta delle firme sarà un’occasione di informazione e mobilitazione dei cittadini sul tema dei cambiamenti climatici, delle loro drammatiche conseguenze e di quel che dobbiamo pretendere dai Governi. In particolare, quel che dobbiamo esigere dal nostro, che nel Piano Nazionale Energia e Clima prevede un vergognoso 33% (per i gas non ETS), abissalmente lontano dall’obiettivo UE, voluto per fronteggiare al massimo ‘la più grande minaccia di questo secolo’. Spero che anche grandi associazioni e le stesse organizzazioni sindacali vogliano darci una mano sostanziosa in questa sfida tanto impegnativa quanto necessaria”.

Questi i punti fondamentali della PdL:

1. Costituzione di un fondo per il contrasto ai cambiamenti climatici per il conseguimento dell’obiettivo, da inserire nella legge di bilancio; 2. Azioni internazionali del Governo italiano per una “moratoria” mondiale dei combustibili fossili;

3. Provvedimenti del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e del Ministero dell’Ambiente per la ricerca e l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità;

4. Riduzione progressiva dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD), erogati dal Governo a favore dei combustibili fossili per circa 19 miliardi di euro all’anno, in misura adeguata a coprire il “fondo” fino all’entrata in vigore della carbon tax, che il Parlamento europeo sta approntando.

 

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