In questo momento di crisi energetica e ambientale è necessario uno sforzo maggiore per favorire lo sviluppo delle Fonti Rinnovabili Non Programmabili (FRNP), in particolare eolico e fotovoltaico. Diventa quindi necessario associare agli impianti di produzione i necessari sistemi di accumulo, che garantiscano la stabilità della rete di distribuzione e permettano di allineare generazione e domanda.
Con lo scopo di sviluppare queste tecnologie, il Politecnico di Torino partecipa al progetto “Applicazione di batterie second life per l’accumulo di energia in impianti da fonte rinnovabile – BESS-2L”, finanziato nell’ambito del Programma investimenti per la crescita e l’occupazione 2014/20 FESR della regione Valle d’Aosta, che ha preso avvio con la firma del documento di kick-off con i partner CVA spa e Podium Engineering.
Con un contributo di oltre 800 mila euro, a fronte di un investimento complessivo di oltre un milione di euro, nei prossimi due anni i partner di BESS-2L studieranno come riutilizzare batterie usate provenienti dal settore automobilistico in ambiente stazionario, verificheranno la possibilità di gestire tramite il sistema di monitoraggio e gestione (BMS) moduli di batterie provenienti da unità di accumulo differenti, definiranno i criteri per classificare e individuare le batterie second life, studieranno le logiche di gestione dei flussi energetici per l’ottimizzazione dei rendimenti degli impianti FRNP e valuteranno i benefici e future applicazioni della tecnologia sviluppata.
“I sistemi di storage sono fondamentali per il futuro dell’energia rinnovabile.” – spiega il professor Andrea Tonoli, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS al Politecnico, impegnato nello sviluppo del progetto – “Il loro ruolo è immagazzinare l’elettricità e renderla disponibile quando c’è maggiore necessità, fungendo da bilancia tra domanda e offerta e contribuendo a stabilizzare la rete”.
“La ricerca interessa sia i materiali sia le soluzioni tecnologiche di controllo ed integrazione delle batterie;” – chiarisce Francesco Monti, amministratore delegato di Podium Engineering – “L’obiettivo da perseguire è quello di raggiungere una maggiore efficienza tecnologica anche attraverso il riutilizzo di batterie second-life con costi più bassi e un approccio mirato ad ottenere un prodotto sempre più sostenibile”.
“Lo stoccaggio energetico stazionario è una sfida per tutti i produttori di energia da fonti rinnovabili;” – spiega Enrico De Girolamo, direttore generale di CVA – “Questo progetto consentirà a CVA di sviluppare conoscenze e know-how che saranno fondamentali nei prossimi anni”.