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PFAS, Girotto (M5S): “Insmaltibili come i rifiuti radioattivi, servono limiti nazionali”

Riguardo all’interrogazione sui rifiuti radioattivi in Veneto (“sostanze organiche perfluoro alchiliche”- PFAS) – rivolta ai Ministri della Salute, delle politiche Agricole Alimentari e Forestali e della Transizione Ecologica – riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota di Gianni Girotto, Presidente della Commissione Industria e Commercio del Senato.

L’allarmante percentuale di contaminazione da sostanze organiche perfluoro alchiliche (PFAS) non è più ignorabile. Servono maggiori tutele per le popolazioni che vivono nelle aree a rischio e indagini ad hoc per identificare la dose settimanale tollerabile nei territori contaminati. Lo chiediamo in un’interrogazione rivolta ai Ministri della Salute, delle politiche Agricole Alimentari e Forestali e della Transizione Ecologica, nella quale si evidenzia la criticità della situazione veneta, tra le zone più contaminate d’Italia. È chiaro che le conseguenze di tale contaminazione, con effetti diretti sulle acque e sugli alimenti, interessano non sono solo le popolazioni locali, ma anche l’intera penisola italiana e oltre, in caso di esportazioni extra nazionali.

La stessa European Food Safety Authority (EFSA) specifica che a essere coinvolta è la popolazione generale e non quella abitante gli specifici luoghi oggetto della contaminazione e che per questo occorra una valutazione specifica. Ecco perché servono limiti nazionali e criteri in grado di tutelare la salute dell’ambiente e quella umana. Non possiamo più tollerare i pochi controlli, il disinteresse delle Regioni e affidarci all’operato della singola azienda o multinazionale che sia nella gestione di tali scarichi. Sono prodotti chimici maledetti perché persistono e non si biodegradano nell’ambiente, al pari di quelli radioattivi. Condivido pienamente quanto emerso, qualche giorno fa, dalla relazione della ‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati’, alla quale mi associo nella convinzione che lo Stato debba fissare dei limiti sulle matrici ambientali e individuare una regolamentazione uniforme su tutto il territorio nazionale. Qui non si tratta di fare strumentalizzazioni politiche, ma di tutelare la popolazione da composti chimici pericolosissimi per la salute“.

 

 

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