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OPEC, previsto calo del consumo di petrolio per i Paesi dell’OCSE

La domanda di petrolio non crescerà per sempre. Anche l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) ha riconosciuto per la prima volta che ci stiamo avviando a un picco dei consumi. La previsione è contenuta nel nuovo World Oil Outlook, pubblicato dalla stessa OPEC, che allarga l’orizzonte fino al 2045. Anche per tenere conto in modo più adeguato delle politiche contro il climate change, hanno spiegato gli economisti incaricati di redigerlo.

Secondo le attese, i Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) dovrebbero prima raggiungere il massimo nel consumo con 47 milioni di barili al giorno di petrolio tra il 2022 e 2025 per poi affrontare un prolungato e costante calo fino a 35 milioni di barili entro il 2045, sostengono gli analisti.

Nei Paesi in via di sviluppo al contrario ci sarà un aumento del consumo di questa risorsa energetica a seguito della crescita della popolazione, di uno sviluppo economico potenzialmente più dinamico e di un aumento della classe media. Entro il 2045 a questi Paesi viene previsto un aumento della domanda di petrolio fino a 74,3 milioni di barili al giorno. L’India sarà il più grande importatore di oro nero, secondo il rapporto.

Complessivamente l’OPEC prevede ancora un aumento del consumo di petrolio da 99,7 milioni di barili al giorno nel 2019 a 109,3 milioni nel 2040.

I prezzi del petrolio – speficica il rapporto World Oil Outlook – sono diminuiti drasticamente all’inizio dell’anno a causa dell’incapacità dei paesi OPEC di raggiungere un accordo sulla riduzione della produzione di petrolio e delle misure di restrizione attuate dai paesi nel tentativo di frenare la pandemia di coronavirus. Tuttavia, i membri del gruppo sono riusciti a raggiungere un accordo a metà aprile che mira a stabilizzare il mercato petrolifero.

 

 

 

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