Italgas si aspetta una crescita degli utili a doppia cifra nell’arco del nuovo piano strategico per il periodo 2024-2030, dopo aver annunciato sabato un accordo da 5,3 miliardi di euro per acquistare 2i Rete Gas.
Il gruppo, si legge in una nota, ha aumentato il floor della politica dei dividendi al 2026 portando la garanzia di crescita al 5% annuo rispetto alla cedola 2023 di 0,352 euro per azione, confermando un payout del 65%.
Il piano prevede investimenti per 15,6 miliardi di euro per l’acquisizione di 2i Rete Gas, per lo sviluppo delle infrastrutture in Italia e in Grecia e per il rafforzamento della presenza nel settore idrico.
“Il Piano Strategico 2024-2030 passerà alla storia di Italgas per la creazione del campione europeo nella distribuzione del gas, rafforzando ulteriormente l’impegno per la trasformazione digitale delle infrastrutture, a beneficio dell’intero Paese”, commenta nella nota l’AD Paolo Gallo.
Il titolo, partito con un balzo di circa il 2%, ha velocemente ridimensionato il rialzo e intorno alle 9,30 sale dello 0,4% a 5,42 euro.
Per contribuire a finanziare l’acquisto di 2i Rete Gas – il cui closing è previsto entro il primo semestre del 2025, a seguito dell’ottenimento delle necessarie approvazioni regolamentari – Italgas ha previsto il ricorso a un aumento di capitale in opzione per un miliardo di euro.
L’integrazione industriale tra Italgas e 2i Rete Gas “offrirà molteplici opportunità di creazione di valore”, sottolinea la nota, secondo cui le sinergie ed efficienze di costo, combinate con l’Intelligenza Artificiale, sono attese raggiungere i 200 milioni al 2030, rispetto alla base di costo combinata 2023.
Il gruppo prevede inoltre un aumento dei ricavi grazie agli investimenti incrementali necessari alla completa digitalizzazione della rete di 2i Rete Gas (0,8 miliardi in arco piano).
Al 2030 i ricavi sono visti raggiungere circa 3,6 miliardi con un Ebitda di 2,8 miliardi. Ne risulta una crescita media annua (Cagr) dell’Ebitda e dell’utile di circa il 13% e dell’utile per azione, considerando l’aumento di capitale, di circa il 10%.