Un nuovo progetto, nato in Germania con fondi pubblici, punta ad introdurre un passaporto green per le batterie delle auto elettriche. L’obiettivo dell’iniziativa è realizzare un sistema standard per la tracciabilità delle batterie, sia per quanto riguarda l’impronta di carbonio, che i componenti con cui sono realizzate.
A lanciare e sostenere l’iniziativa del passaporto per le batterie delle auto elettriche è stato il Bundesministerium für Wirtschaft und Klimaschutz (BMWK), vale a dire il Ministero federale dell’economia e della protezione del clima. L’ente tedesco ha stanziato 8,2 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo progetto mirato allo sviluppo di un passaporto digitale per le batterie in grado di certificarne la sostenibilità, fin dalla produzione, e le caratteristiche. Si tratta di un sistema che punta a rendere il più trasparente possibile un elemento come le batterie, destinate a diventare, sempre di più, uno dei protagonisti principali del settore della mobilità.
A realizzare il progetto sarà un consorzio composto da undici aziende impegnate, in vario modo, nel settore automotive. Tra le società coinvolte nel progetto anche i colossi Volkswagen AG e BMW AG.
Il nuovo sistema alla base del passaporto sarà definito nel corso del prossimo futuro. In linea di massima, il sistema dovrebbe prevedere la realizzazione di un QR code da applicare sul pacco batterie installato all’interno di un’auto elettrica o di un’ibrida plug-in. Il codice in questione garantirà, quindi, la possibilità di accedere, rapidamente, ad un database online, consultabile gratuitamente. Tale database permetterà agli utenti finali ma anche a tutte le aziende del settore automotive ed ai vari regolatori di poter accedere, rapidamente, alle informazioni della batteria. Tramite il QR code sarà, quindi, possibile accedere ad un passaporto digitale comprendente svariati dati, a partire dalle caratteristiche tecniche della batteria e fino ad arrivare alla sua impronta di carbonio, con tutte le informazioni legate alla sua produzione.