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Fonti rinnovabili a prezzi stabili, ecco le riforme varate dall’Unione Europea

Dopo le riforme approvate ad aprile per iniziare a instradare l’Europa verso un futuro all’insegna dell’efficienza domestica (direttiva Epbd), dell’industria ad emissioni zero (NZIA) e delle energie rinnovabili (Carta Solare Europea), il 21 maggio l’Unione Europea ha varato alcune riforme dedicate al mercato dell’energia.

Tali normative – riporta una nota – hanno come obiettivo “tagliare le gambe della nostra dipendenza dalle fonti fossili, aumentando la quota di energia rinnovabile, e, al contempo, proteggere le famiglie da crisi energetiche e oscillazioni dei prezzi“.

Alla base delle riforme varate dal Parlamento Europeo ci sono gli accordi di compravendita di energia elettrica, ovvero contratti a lungo termine che garantiscono stabilità a clienti ed investitori, il cui iter burocratico è stato snellito e privato da oneri e costi superflui.

Agli Stati membri viene messo a disposizione anche lo strumento dei contratti bidirezionali per differenza (o altro accordo con i medesimi criteri) in modo da permettere il loro diretto intervento sia a promozione delle FER, sia a protezione dei risparmi delle famiglie europee nel caso di forte aumento dei prezzi dell’energia da fonti fossili.

Entrando nel dettaglio, i contratti bidirezionali per differenza possono applicarsi agli investimenti in nuovi impianti di generazione di energia elettrica basati sull’energia eolica, sull’energia solare, sull’energia geotermica, sull’energia idroelettrica senza serbatoio e sull’energia nucleare.

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