Le aziende di costruzione spagnole hanno chiesto al governo circa 500 milioni di euro per l’adeguamento delle banchine di una dozzina porti e la realizzazione di parchi eolici offshore attraverso l’assemblaggio di strutture galleggianti.
Secondo quanto riferito dal quotidiano “Cinco Dias”, aziende come Ferrovial, Acs, Acciona, Ohla, Sacyr, Fcc e Rover, con esperienza in lavori portuali, sono in competizione in un’attività in cui la Spagna potrebbe diventare un fornitore di piattaforme per profondità superiori a 50 metri. Il calcestruzzo trattato per l’acqua salata ha, infatti, un’aspettativa di vita di quasi cento anni, rispetto a meno di 50 anni per le piattaforme in acciaio, oltre a richiedere volumi inferiori di materie prime e a ridurre notevolmente il peso dei blocchi.
Se Acs è il principale promotore e sviluppatore, fin dalle prime fasi, dell’energia eolica offshore, Ferrovial ha acquisito esperienza in un progetto pilota per la costruzione di piattaforme nei Paesi Baschi. Allo stesso modo, anche Rover e Ohla hanno una lunga esperienza nei lavori portuali e dispongono di divisioni specializzate, mentre Sacyr ha ristrutturato banchine come quella di Punta Sollana, a Bilbao, o quella di Valencia.