Lo sviluppo dell’energia eolica in Italia è stato negli anni accompagnato dall’ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, con lo scopo di creare percorsi virtuosi miranti a far realizzare nel nostro territorio impianti di produzione di energia da fonti eolica che fossero quanto più possibile compatibili con il territorio e con il paesaggio. A tal riguardo, proprio in questi giorni ANEV ha provveduto a sottoscrivere insieme ad Elettricità Futura e Legambiente un ulteriore protocollo che consente di fare interventi sul territorio finalizzati a ridurre l’impatto paesaggistico.
La tutela del territorio garantita dalla diffusione territoriale di impianti eolici in aree dove la ventosità è sufficiente a sostenere l’iniziativa imprenditoriale passa anche da un vaglio strettissimo in fase autorizzativa fatto dalle istituzioni preposte e che verificano attentamente gli aspetti geologici, oltre che ambientali, dove gli impianti devono essere realizzati. Per questo motivo sorprende di leggere – afferma ANEV – come gli impianti eolici possano essere causa di impatti sul territorio quando invece è vero il contrario e cioè che proprio la realizzazione di questi impianti riduce sensibilmente il rischio di frana e di smottamenti nelle aree interessate dagli investimenti e aumenta al contempo la conoscenza idrogeologica sui singoli territori grazie ad analisi approfondite per la realizzazione degli impianti.
Per quanto riguarda il possibile rischio di infiltrazioni degli investimenti eolici da parte della criminalità, l’ANEV fa sapere che da anni è impegnata per evitare che ciò possa avvenire ed ha predisposto ogni strumento disponibile per tutelare il settore da questo rischio presente purtroppo in tutte le attività imprenditoriali nel nostro paese. Molti studi tra l’altro dimostrano come proprio il settore eolico sia uno di quelli meno colpiti dalla criminalità forse anche grazie all’impegno che l’Associazione Nazionale Energia del Vento ha posto su questo tema sottoscrivendo un protocollo di legalità tra i più avanzati, quello del Ministero dell’Interno e di Confindustria che impone le migliori pratiche per evitare che queste situazioni possano accadere. In conclusione sembra che situazioni note e genericamente valide per tanti settori vengano viceversa ascritte solo ad un settore, quello eolico, che invece è tra quelli che maggiormente hanno combattuto, e continua a combattere, con grandi risultati.
In merito poi alle notizie uscite sulle presunte criticità del gas SF6 e l’energia eolica, per ANEV bisogna fare chiarezza, infatti un recente articolo della BBC è stato male tradotto e pubblicato su un sito nazionale che ha generato quindi erroneamente l’allarme. In particolar modo si fa riferimento con una certa leggerezza all’esafluoruro di zolfo (SF6), gas presente in tutte le apparecchiature elettriche in media ed alta tensione, solo in riferimento alla produzione di energia da impianti eolici. L’articolo pubblicato nei giorni scorsi e che ha generato una recente interpellanza, lascia presagire ad un pubblico non informato su certe tematiche che solo, o principalmente, le turbine eoliche contengono questo gas nocivo, mentre la sua emissione non dipende dalla tecnologia. L’ANEV si batte da sempre per la divulgazione di un’informazione e una cultura dell’ambiente e delle rinnovabili il più possibile veritiera ed imparziale, tanto da aver aderito a protocolli come quello con Legambiente e Greenpeace, che impongono alle aziende una serie di misure stringenti a tutela dell’ambiente.
L’esafluoruro di zolfo è senz’altro una sostanza nociva come evidenziano gli studi scientifici di settore, ma che fa parte di tutti gli impianti industriali elettrici oltre a trovarsi in altre applicazione. Non èappannaggio esclusivo del settore eolico come si vuole far credere. Consapevoli del fatto che qualsiasi tecnologia oggi esistente per la produzione di energia elettrica comporta degli impatti, sappiamo per certo grazie alle evidenze scientifiche esistenti che l’energia eolica è tra le fonti più vantaggiose dal punto di vista ambientale per la produzione di energia.
L’articolo della BBC recuperabile a questo link : https://www.bbc.com/news/science-environment-49567197?ocid=wsnews.chat-apps.in-app-msg.whatsapp.trial.link1_.auin ) correttamente si intitolava “Electrical industry’s” essendo riferito all’Industria elettrica e non all’eolico.
I due studi scientifici citati dal suddetto articolo sull’SF6 non citano nemmeno il settore eolico ma fanno semplicemente un’analisi della crescita delle emissioni di questo gas, e la crescita futura in quanto è un gas utilizzato per isolare grandi centrali elettriche allo scopo di prevenire cortocircuiti e incidenti. Non fanno quindi differenziazioni tra tecnologie e non citano altre pubblicazioni scientifiche che indichino che una tecnologia comporta più emissioni di questo gas rispetto a un’altra. Crescerà semplicemente poiché aumenterà la produzione di energia elettrica nel mondo. Non si capisce pertanto poiché viene citato l’eolico e non altre tecnologie.
In conclusione, tutti i sistemi elettrici usano questo gas, e quando la ricerca e la tecnologia riusciranno a dare alternative verranno utilizzate, ma smettiamola di usare pretesti per attaccare le fonti rinnovabili e l’eolico che sono fonti pulite, inesauribili e endogene, conclude ANEV.