Nel 2019, con le controversie risolte dal Servizio Conciliazione dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), i clienti e gli utenti finali hanno ottenuto o risparmiato oltre 10,4 milioni di euro dal contenzioso con gli operatori di luce, gas e acqua (ad esempio per le “bollette pazze”), con un tempo medio di chiusura della procedura di 55 giorni. È quanto emerge dai dati della relazione annuale dell’Authority che è stata anticipata al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio e ai presidenti delle commissioni parlamentari.
Per quanto riguarda il 2019, lo Sportello per il consumatore di ARERA ha registrato un livello in crescita del volume di chiamate al suo call center (circa 483 mila, +19%rispetto alle 405 mila del 2018), delle richieste scritte di informazione (11.356, +68% rispetto al 2018) e delle richieste di attivazione di procedure speciali informative (28.837, +43%).
I temi trattati nelle telefonate pervenute allo Sportello hanno riguardato, in particolar modo, i bonus gas, elettrico e idrico (47%), le modalità di risoluzione delle controversie (21,5%) e diritti e regolazione (9%) e risultano diversamente articolati per i settori energetici e per l’idrico: l’87% è ascrivibile ai settori dell’energia elettrica e del gas.
Nel 2019 i clienti e gli utenti finali dei settori energetici e idrico hanno presentato al Servizio Conciliazione 16.005 domande, +45% rispetto alle 11.034 del 2018. La ripartizione settoriale delle domande pervenute al Servizio nel 2019 conferma la prevalenza dell’elettrico, con una quota del 51% delle richieste presentate (8.165 domande); segue il settore del gas, con il 32% (5.167 domande). Il settore idrico fa registrare una crescita di 7 punti percentuali rispetto al 2018 (1.540, il 10% del totale).
Il 74% delle domande ricevute ha interessato utenze domestiche. Nel 2019, il Servizio Conciliazione, al netto delle procedure rinunciate, ha fatto registrare un tasso di accordo su procedure concluse pari al 69%, in aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2018.